Sull'Assemblea del Consorzio rifiuti del Chietino
Ieri sera
(lunedì 21.09.2015) per la terza volta in pochi giorni si è riunita l'assemblea
dei Sindaci per l'approvazione del bilancio preventivo del Consorzio e per la
nomina di due componenti del CDA della Consac, società partecipata che si
occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Sembrava che l'assemblea avesse trovato unità di intenti e soprattutto che si volesse procedere con decisioni prese all'unanimità. Sembrava. Più volte era stato ribadito dai Sindaci eletti nel CDA del Consorzio - ossia da Marcello Salerno (Ari), Camillo D'Onofrio (Fara Filiorum Petri), Katja Baboro (Torrevecchia Teatina) e soprattutto dal Presidente Piergiuseppe Mammarella (Vacri) - che se non si fosse trovata l'unanimità loro si sarebbero dimessi in blocco. Nella mente dei presenti è vivo il ricordo della scena melodrammatica che ha visto protagonista il Sindaco Rocco Micucci nella scorsa assemblea quando esibendo il suo tablet faceva vedere a tutti una foto con tutti i Sindaci in fascia invocando l'unità e chiedendo di non votare per non rompere l'armonia!! Ed invece, oggi, la versione è cambiata totalmente.
Sembrava che l'assemblea avesse trovato unità di intenti e soprattutto che si volesse procedere con decisioni prese all'unanimità. Sembrava. Più volte era stato ribadito dai Sindaci eletti nel CDA del Consorzio - ossia da Marcello Salerno (Ari), Camillo D'Onofrio (Fara Filiorum Petri), Katja Baboro (Torrevecchia Teatina) e soprattutto dal Presidente Piergiuseppe Mammarella (Vacri) - che se non si fosse trovata l'unanimità loro si sarebbero dimessi in blocco. Nella mente dei presenti è vivo il ricordo della scena melodrammatica che ha visto protagonista il Sindaco Rocco Micucci nella scorsa assemblea quando esibendo il suo tablet faceva vedere a tutti una foto con tutti i Sindaci in fascia invocando l'unità e chiedendo di non votare per non rompere l'armonia!! Ed invece, oggi, la versione è cambiata totalmente.
Già, è bastata
qualche defezione (alcuni Comuni assenti) e qualche Sindaco che all'improvviso
cambia strategia ed ecco che va in scena uno spettacolo diverso. Gli stessi che
nelle scorse assemblee chiedevano di ragionare, di trovare intese, di votare
all'unanimità, oggi si affrettano ad aprire le operazioni di voto e ad indicare
quale Presidente della Consac con appena 11 voti (pensiamo e riteniamo i 4 del
cda oltre Bucchianico, Ripa Teatina, Rapino, Miglianico, Canosa, San Martino sulla
Marrucina, Villamagna) sui 23 che l'assemblea avrebbe potuto esprimere. Una
maggioranza relativa, la cui validità è anche dubbia in base alle norme
statutarie. Indicato (?) Presidente il Dott. Mario Marzovilla, commercialista
pescarese già consulente Fira, la stessa Fira che ha avuto il Sindaco di Rapino
Rocco Micucci quale Presidente. Non ci permettiamo di contestare la
professionalità dello stimato Dott. Marzovilla ma nutriamo diversi dubbi circa
la forma ed il metodo utilizzati per arrivare alla sua indicazione (ammesso che
sia valida) che assume un sapore politico ed in particolare di centrodestra con
un aiutino del centrosinistra. Come in altre occasioni vince il partito
dell'inciucio?
Ci chiediamo
perché il CDA del Consorzio minacci dimissioni in caso di
"spaccature" e dopo ci ripensi all'improvviso. Perché lo stesso CDA
decida di indicare la sua scelta all'assemblea pur dichiarando di non conoscere
personalmente le persone nominate (e l'aspetto fiduciario?). Perché il Sindaco
di Ari decida in un'assemblea di astenersi e nell'altra di votare. Perché
l'assemblea termini con il disappunto del Sindaco di Tollo che decide di
abbandonarla, di Roccamontepiano, di Francavilla. Perché alcuni Sindaci dopo
aver più volte ribadito che non si doveva far riferimento alle appartenenze di
centrosinistra o centrodestra bensì all'unità, decidono stranamente di votare
in fretta ed in furia per una Presidenza non condivisa. Perché tanto interesse
per questa nomina? Perché è stata giudicata più importante dell'unità e della
condivisione? La mia breve esperienza mi dice che questi modi di agire non
portano a nulla di buono. Il Sindaco di Rapino Rocco Micucci è stato il grande
regista di questa vicenda.
E perché alcuni Sindaci che si professano di
centrosinistra e che con il centrosinistra sono stati eletti dimenticano la
loro appartenenza? Chissà se ora, a microfoni spenti, il telefono del
Governatore sarà bollente. Io ho più volte sostenuto che non stimo la scarsa trasparenza.
Meglio perdere una battaglia che non poter andare avanti a testa alta... e noi
da oggi vigileremo con maggiore determinazione. Non siamo tutti uguali, non
accetto questo principio, siamo qui dopo aver vinto elezioni che ci
contrapponevano a chi non la pensava come noi. Curiamo gli interessi di tutti i
cittadini ma lo facciamo esprimendo ciò che siamo, senza cambiare bandiera
almeno fino al termine del mandato.
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