A Raffaele Valentini, grande uomo e servitore dello Stato

Foto di Raffaele Valentini tratta da "La Storia siamo Noi"
Commissario di Polizia prima, questore poi e infine Prefetto. Ha lavorato in silenzio, con passione e senso del dovere, per lo Stato. Per il bene comune. A favore della sicurezza di tutti. Difendendo, come un baluardo, i princìpi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana e il giuramento prestato allo Stato. Non amava le luci della ribalta, preferendo, alla vanagloria, ottenere risultati concreti e visibili agli occhi di tutti. Ha operato, forse, nel periodo più difficile della storia repubblicana. Quando, in Italia, si tentava di sovvertila, la Repubblica. Negli Anni di Piombo. Quando, spesso, i rumori fragorosi erano quelli delle bombe, accompagnati dal gracchiare di armi automatiche e semiautomatiche. Quando il solo telefono che squillava in ufficio poteva far presagire qualcosa di pericoloso, losco, qualcosa che lascia di stucco, quasi impotenti. Come in occasione dell’omicidio del Commissario Luigi Calabresi, che lo ha visto in prima linea, a Milano, nelle indagini.

Ha messo a rischio la propria vita quotidianamente per servire lo Stato soprattutto da semplice cittadino prim’ancora che da rappresentante stesso dello Stato.

Francavilla è stata un po’ la sua terra adottiva. Il nostro mare, la nostra spiaggia e le passeggiate sulla battigia lo allontanavano, seppur limitatamente, dai suoi impegni quotidiani di uomo di legge. Abbracciato e abbracciando, qui da noi, la famiglia.


Ora se n’è andato. In silenzio. Come amava vivere la sua vita. In modo riservato, senza le luci della ribalta ma con la consapevolezza di aver vissuto la sua vita donandola al servizio delle nostre vite.
Io lo ricorderò per sempre con quel sorriso e quella carezza affettuosa sul mio viso.
Grazie per tutto e di tutto, caro Raffaele.

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