Sul Consigliere Alessandro Mantini

Mi sono confrontato a lungo con la mia maggioranza sulle frasi del Consigliere Alessandro Mantini ed il sentimento che è emerso è lo stupore. Sì, siamo tutti stupiti da un giovane appena entrato in Consiglio Comunale che, invece di apprezzare le nomine effettuate ai vertici delle società partecipate e l'azione di spending review messa in campo da questa Amministrazione, parla di "mercanteggiare" nonché di “comportamento prepotente ed antidemocratico” senza scendere nel merito delle cose e con evidente superficialità.

Al Consigliere Mantini, che ci ha fatto così "assaggiare" la sua voglia di mettersi in luce, assaggiatori di generazione in generazione, vorremmo far notare che è finito il tempo in cui il papà Vittorio veniva nominato quale "esperto in materia di mense scolastiche al quale affidare il controllo delle stesse" con un rimborso mensile di 750 euro.
Questa Amministrazione ha venduto la società partecipata Alento Gas ed eliminato, quindi, 3 componenti del CdA e 2 del Collegio Revisori; ha trasformato il CdA della Risco, composto da 3 persone, nominandone solo una quale Presidente; ha ridotto da 5 a 3 il numero dei componenti del CdA della Cosvega e da 3 a 1 i Sindaci della stessa società; ha finalmente quasi terminato la liquidazione della Cosmeg.
In sostanza ha ereditato una situazione nella quale venivano nominati e rimborsati, a diverso titolo, circa 20 soggetti (tra membri del cda e sindaci), riducendo tale numero a 7, ossia il minimo consentito dalla legge.
Tutto ciò in soli 4 anni e con la prospettiva di ridurre ulteriormente le nomine nel prossimo futuro con la liquidazione della Cosmeg e la vendita della Cosvega.

Ma, soprattutto, siamo stupiti del fatto che il Consigliere Mantini non abbia notato che le persone sono state scelte sempre solo ed esclusivamente per la loro reale e comprovata capacità.
Questo vale anche per gli incarichi conferiti dagli uffici ai legali (oltre 80 professionisti diversi scelti in base ad un albo pubblico secondo un principio di turnazione) ed ai tecnici (circa una trentina con il medesimo criterio).
Già, perché al caro Consigliere Mantini e a tutti coloro che continuano a parlare di liturgie e strategie politiche, noi rispondiamo con i fatti che dicono altra cosa: ossia che Francavilla è cambiata davvero, non è più quella che hanno insegnato loro.

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