Considerazioni su Palazzo Sirena
Palazzo Sirena, come sosteniamo
da tempo, così ridotto non può più essere utilizzato. Ha bisogno di lavori
ingenti ed urgenti che riguardano gli impianti e la struttura. Nonostante le
difficoltà, abbiamo cercato di utilizzare almeno la Sala ovale per non essere
tacciati di essere coloro che vogliono avvalorare le proprie tesi ad arte, di
avere messo in atto l’eutanasia dolce della Sirena. In realtà, le nostre tesi
sono ispirate al realismo che ogni amministratore deve avere per rispondere ai
cittadini. Dinanzi alle polemiche (sarà
per questo che le decisioni non sono mai state prese e si è sempre rimandato
tutto) per la decisione da prendere circa il futuro del nostro Palazzo
simbolo, abbiamo deciso di rivolgerci all’albo dei professioni, pubblicando, il
5 novembre scorso, l’avviso per l’individuazione di un tecnico per l’affidamento
di incarico professionale finalizzato all’esecuzione di verifiche di sicurezza
ed individuazione degli interventi necessari alla riduzione della vulnerabilità
sismica dell’edificio, avviso al quale hanno risposto 38 professionisti per i
quali stiamo procedendo alla verifica documentale.
Per il Museo Michetti,
ad esempio, abbiamo messo in atto una serie di interventi possibili che ci
hanno consentito di riconsegnare, all’uso dei cittadini, locali chiusi e
inutilizzati da anni: lo abbiamo dovuto fare per il Premio Michetti e lo stiamo
facendo in questi giorni per la biblioteca e la sala conferenze. Si tratta in
ogni caso di cose fattibili e non di sogni o progetti irrealizzabili.
La nostra Amministrazione
non lascerà incompiute a chi verrà dopo. Questo è certo: i tempi sono cambiati
e bisogna fare i conti con la realtà.
Una cosa è sicura:
Palazzo Sirena tornerà allo splendore di un tempo per essere vanto dei
francavillesi, permettendo così alla struttura di riappropriarsi del ruolo che
da molti anni non ha più anche se si fa finta del contrario.
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