Prostituzione: basta con l'ipocrisia
Si sta discutendo molto in questi
giorni del fenomeno prostituzione.
E' in atto una raccolta
di firme per la presentazione di un referendum che prevede
l'abrogazione degli articoli della Legge Merlin che non consentono la riapertura delle cosiddette “case chiuse”.
Anche sul nostro
territorio si stanno verificando problemi ed in alcune zone
stazionano povere ragazze “sfruttate” da protettori e clienti.
Già, perché il primo
problema è proprio questo. Le donne sono spesso ridotte in
schiavitù, costrette ad esercitare il mestiere più antico
del mondo.
Basta con l'ipocrisia
sull'argomento.
I “clienti” devono
sapere queste cose e devono capire che ogni volta che alimentano il
mercato si rendono responsabili di un vero e proprio atto criminale!
Lo Stato, sul punto, latita.
Delle due l'una: o la
prostituzione si considera un reato e come tale viene punito
severamente tramite l'immediato arresto delle prostitute o si
riconduce il tutto alla legalità con controlli sanitari, case
riparate e nascoste, pagamento degli oneri fiscali e previdenziali
etc..
Continuando così non si
fa altro che alimentare la malavita e chi potrebbe far qualcosa e non
lo fa è corresponsabile.
Ho disposto dei controlli continui da parte dei Vigili Urbani nelle
zone interessate ed ho personalmente sollecitato Questura e
Carabinieri per una maggiore presenza sul territorio allo scopo di
debellare il fenomeno.
Dobbiamo però capire
che con gli strumenti oggi a disposizione si può fare ben poco.
L'argomento deve essere
affrontato e risolto in tempi brevi dalle istituzioni.
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