Moroni e il suo qualunquismo



Il non “centrare” di Moroni con la Pubblica Amministrazione, tanto per usare il “moronese”, linguaggio autoctono, si evidenzia dalle dichiarazioni qualunquiste sulle questioni relative al bilancio.
Il geometra Moroni snocciola una serie di imprecisioni (volute?), sulla situazione finanziaria dell’Ente. Omette di dire che le entrate che lui definisce fantasiose servono a coprire debiti risalenti, nella maggior parte dei casi, a prima del 2008, tempo nel quale governavano i suoi avi.
La piscina, sulla cui gestione si è già pronunciata la Corte dei Conti condannando gli amministratori dell’epoca, è un problema complesso e la mancata vendita non è certamente da addebitare alla nostra Amministrazione, che si è adoperata con tutti i mezzi consentiti dalla legge affinché l’operazione andasse a buon fine. Purtroppo, la Progetto Sport ha deciso di non stipulare l’atto definitivo nonostante l’aggiudicazione della gara pubblica. Certo è, che il Comune ha incamerato l’acconto versato di 320.000, quale cauzione, dalla stessa Progetto Sport (che servirà per pagare una minima parte dei debiti ereditati dal passato), adoperandosi, nel contempo, alla pubblicazione di un nuovo bando di vendita. Le migliorie sospese di cui parla Moroni, ce le ha lasciate in eredità sempre il centrodestra e ciò a complicare il nostro futuro e soprattutto quello dei nostri figli, perché non basteranno cinque anni per mettere riparo a questo disastro.
Così come la riscossione dei canoni enfiteutici sui quali è in corso una indagine della Corte dei Conti, nei confronti di ex amministratori, a causa della prescrizione degli stessi canoni relativa agli 2005 e 2006.
Per eleganza abbiamo deciso che non avremo parlato del passato, ma è assurdo che lo faccia Moroni. Il dissesto, se noi lo avessimo dichiarato, sarebbe stata una medaglia sul petto degli ex amministratori, archiviati per tempo dai terrorizzati cittadini di Francavilla con la sonora bocciatura alle ultime amministrative. Il Ministro Saccomandi ha parlato del bilancio per farne comprendere le dinamiche anche ai cittadini, dicendo che, in fondo, è semplice: non bisogna spendere più delle entrate, e comunque senza idonea previsione di spesa.
Dicesi debito fuori bilancio, infatti, una spesa non prevista o non coperta, appunto, dalle entrate: cosa stiamo pagando noi, Moroni? I debiti di chi? Non i nostri, non quelli di Di Quinzio.
I probabili incassi (vendita della piscina, cambi di destinazione d’uso di manufatti già esistenti, Alento Gas) - Moroni dovrebbe pregare con noi affinché vadano in porto - servono per chiudere con il PASSATO. Sì, i debiti del passato: un numero di errori e orrori che Moroni dovrebbe accompagnare con mesto silenzio. Peccato, perché i danari sarebbero potuti servire per la città. Per concludere sulla questione del presunto incremento della spesa di personale, Moroni manifesta che il bilancio e la relativa normativa di riferimento sono per lui un oggetto volante non identificato (Ufo). Detta normativa prevede, infatti, la riduzione obbligatoria delle spese di personale, obbligo al quale il Comune di Francavilla al Mare si è prontamente adeguato, riducendo, negli ultimi due anni, la spesa per il personale di oltre trecentomila euro. Tutto ciò, non per fare il “saccente”, come spesso lo stesso Moroni mi definisce, ma perché, a volte, è davvero insopportabile che ai guai ereditati si uniscano menzogne e demagogia. Alla fine della stagione estiva, organizzerò un incontro pubblico sul bilancio dinanzi alla città distribuendo copie delle delibere dei fantasisti del bilancio – loro sì che hanno applicato finanza creativa a piene mani, vedi Banca Ifis - oltre a pubblicare queste perle di amministrazione su una speciale sezione del sito internet dell’Ente.
La città avrà i documenti per farsi un’idea più precisa così non dovrò più perdere tempo a replicare a Moroni.

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